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TEORIA DEL CRACKER (27 SETTEMBRE 2025 ORE 21.30 AUDITORIUM DI S. ANGELO, CESI (TR) INGRESSO GRATUITO) – di e con Daniele Aureli – verrà rappresentato a Cesi in una location unica e con una veste totalmente nuova. Uno spettacolo che ha debuttato anni fa in uno dei maggiori festival teatrali nazionali e che nel tempo ha ricevuto grandi apprezzamenti di critica e di pubblico; un testo che ha attraversato gran parte dell’Italia e che il prossimo anno verrà tradotto e messo in scena anche in Portogallo. Un’occasione di condivisione umana e teatrale nel paese che ha ispirato questo lavoro, con la quale l’autore e interprete desidera, a suo modo, ringraziare tutti coloro che, in un modo o nell’altro, hanno contribuito a renderlo prezioso e unico.

Teoria del Cracker indaga le contraddizioni dell’essere umano, esplorandone legami e separazioni. È la ricerca dell’invisibile. 

Un racconto intimo e privato che arriva a sfiorare, a depositarsi – come la polvere presente in scena – sulla storia di ognuno. Un confronto incalzante, serrato, con il dolore e la malattia, che si muove tra le pieghe del testo e, nello stesso tempo, all’interno di un corpo.  La malattia, in particolare, vestita di amianto, detriti industriali, fumo, nuvole tossiche. Perché il nero non passa mai di moda. Ma Teoria del Cracker è anche un racconto ironico, corale – pur se affidato ad un solo attore in scena – che parla di vita e di poesia, come antidoto e alternativa possibile alle crepe del Presente.  ( Giusi De Santis, dramaturg )

Rassegna Stampa:

[…] L’Umbro Daniele Aureli costruisce in sottrazione la partitura di TeoriadelCracker, con la sua figura emaciata e mobilissima, si moltiplica  fino alla coralità di un piccolo mondo decimato e tradito dall’avidità capitalista. […]
/ Mariateresa Surianello – Il  Manifesto /

[…] un testo che coglie il segno, non per commuovere lo spettatore, ma per ricordargli il senso della vita.
/ Giordana Marsilio – Pac paneacquaculture /

[…] Daniele Aureli, eccellente interprete, racconta, facendo parlare la stessa malattia, la sofferenza di una donna, in un piccolo paese di 900 abitanti, dominata da fabbriche e inceneritori. […] dove la polvere sembra quasi coprire le parole ma dove la vita si ostina a mantenersi salda.
/ Mario Bianchi – Eolo /

[…]  Dentro una nuvola, tra la luce decompressa in cui traspare una stasi polverosa, il gesto reiterato di scrollarsi qualcosa di dosso si impone nell’oscurità della scena. […] La polvere resta sospesa, crea ombre, crea altra consistenza, l’inconsistenza.
/ Simone Nebbia – Teatro e Critica /

[…] un monologo denso di originali suggestioni figurative e drammaturgiche. L’assenza di scenografia è compensata da una forte intensità attorale […]
/ Claudio Facchinelli – Corriere dello spettacolo /

[…] Un punto di vista insolito e geniale per raccontare il degrado ambientale. A un testo drammaturgicamente ben costruito e saldo, si aggiungono le qualità interpretative di Aureli, sicuramente autore e attore di talento che si fa malattia o personaggio popolaresco di contorno con naturalezza mostrando una non indifferente espressività corporea. 
/ Adelio Rigamonti – Teatro Sonda Life /

[…] Il monologo scatena tutta la sua intensità con un continuo crescendo. L’attore cambia registro, interpreta diversi personaggi, perfino il cane a tre gambe che legge gli epitaffi al cimitero. Soprattutto Aureli riesce a offrire un’immagine visiva ben chiara, quasi cinematografica di quello che racconta, dalla vita di paese e alle visite in ospedale. […]
/ Ivan Filannino – Milano Teatri /