Il Paese

Cesi è definito il “balcone della conca ternana”.

Il paese si affaccia sulla conca di Terni e sull’ampia catena di Monti che circondano il capoluogo umbro.
Cesi sorge sul crinale del monte Torre Maggiore, prima appendice dei Monti Martani, a 437 m slm.

Il suo territorio è stato abitato fin dalla preistoria dai popoli umbri e in seguito dai romani. Le ricchezze ambientali, artistiche e culinarie che propone Cesi, fanno di questo luogo una ricercata meta turistica.

Proponiamo quindi “5 buone ragioni” per visitare questo delizioso borgo medioevale dell’Umbria.

1 – ITINERARIO ARTISTICO-RELIGIOSO

Il piccolo abitato di Cesi racchiude al suo interno un patrimonio artistico di alto valore. In particolare possiamo trovare alcuni palazzi risalenti a diverse epoche storiche, edificati da importanti famiglie umbre e romane.

Un palazzo visitabile è Palazzo Spada – Stocchi. Questo edificio seicentesco possiede notevoli affreschi in cui sono raffigurate “scene bibliche” e “scene di caccia”. Al piano terra si trova un bel camino: nell’architrave sono inseriti i nomi di Pietro e Silvestro Spada, i committenti del palazzo.

Un altro edificio di grande importanza artistica è l’ex chiesa di Sant’Andrea. Costruito nel XII secolo è stato, però, ristrutturato nel‘500. Con la ristrutturazione sono state aggiunte delle nicchie che fungevano da cappelle. In esse si vedono affreschi riguardanti Santa Lucia e Sant’Agostino. Resti di affreschi si trovano anche nella parte absidale. Di notevole interesse sono anche i portali sulla fiancata che contengono dei bassorilievi che provengono dall’antica città romana di Carsulae, nei pressi di Cesi. Sconsacrata nel XIX secolo è oggi utilizzata come teatro.

Palazzo Contelori è stato, invece, sede del municipio fino al 1927. Attualmente ospita al suo interno un ostello e un ristorante.

Non sono invece visitabili palazzo Cesi Cittadini, palazzo Eustachi (Pressio Colonnese), palazzo Conti-Valentini. Tutti questi palazzi contengono pregevoli affreschi e altre antichità.

Soltanto l’abitato storico di Cesi conta sette chiese: la chiesa collegiata Santa Maria Assunta, San Michele Arcangelo, Sant’Agnese, Sant’Onofrio, Santa Caterina, Sant’Antonio e l’Oratorio del Santissimo Sacramento.

La chiesa parrocchiale di Cesi è Santa Maria Assunta. È stata eretta nel‘500 ed è stata più volte ristrutturata. Al suo interno costudisce molte opere d’arte: un affresco del’500 del Papacello, tele di Barbiani, Troppa e Barla, un coro in noce del XIII secolo, un crocefisso ligneo del’600, oltre a un prezioso organo realizzato nel 1836 da Francesco Pasquetti. Nel museo parrocchiale della chiesa è conservata, tra le altre opere, una notevole statua lignea del XIII secolo, e una stupenda pala di scuola umbra attribuita al cosiddetto Maestro di Cesi, datata 1308 “Madonna col bambino fra gli angeli e i santi”.

Nella chiesa sconsacrata di Sant’Antonio, che sorge a fianco di quella di Santa Maria Assunta, si può ammirare un bellissimo affresco del 1425 realizzato da Giovanni di Giovannello di Paolello, raffigurante il Calvario.

Nell’itinerario artistico è da non perdere la chiesa barocca di Sant’Agnese, e l’Oratorio del Santissimo Sacramento che costudisce un quadro dipinto su entrambi i lati.

La chiesa di San Michele Arcangelo è del XIII secolo ma gli affreschi al suo interno sono del’600; tra questi si segnala un Cristo risorto della scuola di Piermatteo d’Amelia. Questa chiesa è utilizzata anche come auditorium, e nel periodo autunnale ospita la rassegna di musica classica de “ Il settembre musicale cesano”. In questa chiesa a maggio hanno luogo “ I concerti di primavera”. Entrambi gli eventi sono organizzati dall’Associazione Filarmonica Cesana.

È suggestivo il luogo dove sorge la chiesa di Sant’Onofrio che domina dall’alto l’intero centro storico di Cesi e tutta la valle ternana.

Fuori dalle mura sorgono altri complessi religiosi. In primis la chiesa di Santa Maria de fori, che è stato uno dei primi centri abitativi di Cesi. Eretta nel 1042, ospitò una comunità benedettina. Inoltre, come l’ex chiesa di Sant’Andrea, è stata costruita con molti materiali provenienti da Carsulae.
Poco distante la chiesa della Madonna della Pittura, del’600, con un bel affresco realizzato da Bartolomeo Barbiani.

Percorrendo un lungo ma suggestivo percorso tra i boschi della montagna di Cesi, si possono incontrare tre chiese. La prima è la piccola chiesa di San Biagio, anch’essa costudisce un affresco di Bartolomeo Barbiani (1640). Seconda è la chiesa di Sant’Erasmo, eretta nel XII secolo, già monastero benedettino, che sorge sulle fondamenta della rocca medievale di Cesi. La terza tappa è il convento dell’Eremita di Cesi. Qui intorno a San Francesco nel XIII secolo si costituì una comunità francescana. L’Eremita è stato recentemente ristrutturato.

2 – ITINERARIO ARCHEOLOGICO

Chi viene a Cesi non può non visitare Carsulae, area archeologica che mostra i resti di una florida città romana. Carsulae si sviluppa lungo l’antica via Flaminia e nei pressi delle fonti di acque minerali e termali di San Gemini. Proprio la presenza delle terme attirava molte persone a Carsulae. Era infatti una meta turistica grazie appunto alla presenza delle terme (i cui scavi non sono ancora terminati), l’anfiteatro e il teatro. Quest’ultimo è conservato particolarmente bene. A Carsulae si possono anche visitare la Basilica, il Foro, un tratto della Via Flaminia, i Templi Gemini, dedicati ai Dioscuri, la Necropoli con i suoi monumenti e il così detto Arco di San Damiano. Quest’Arco era il principale accesso alla città e prende il nome dalla chiesa che è stata costruita in epoca medievale all’interno della cittadina. Nel museo di Carsulae si possono ammirare molti reperti venuti alla luce con gli scavi del XX secolo. Di maggiore interesse sono la statua del giovane dio Bacco, il busto dell’imperatore Claudio e una serie dei così detti cippi carsulani.

Oltre al sito archeologico di Carsulae, poco distante da Cesi, tre sono i siti di maggiore interesse archeologico, presenti nel territorio Cesano.
Il primo, situato a 1121 m slm, riguarda i due santuari di Torre Maggiore. Il primo dei due santuari risale al VI secolo a.C., l’altro al II a.C.. Furono i più importanti centri di culto dell’area della catena dei Monti Martani e della zona ternana. Il loro culto fu attivo, con probabilità, fino al III secolo d.C..
La seconda area di interesse archeologico è quella del sito di Sant’Erasmo. Quest’area sorge a 890 m slm. Un tempo si accedeva al sito tramite due porte. Solamente una è ancora riconoscibile. Questo sito ha nel tempo ospitato la rocca medievale di Cesi e successivamente la Chiesa di Sant’Erasmo.
Il terzo sito, appena fuori dal centro storico, sono le mura poligonali (VI secolo a.C.). Il muro è costituito da grandi massi squadrati, eretti come terrazzamento in epoca romana.

3 – LA MONTAGNA

Per gli amanti del verde, la montagna di Cesi è il luogo ideale per attività all’aria aperta.
Cesi è circondata da fitti boschi di lecci e querce e decine sono i sentieri che partono da Cesi e raggiungono il cuore della montagna. Assolutamente da visitare è l’area attrezzata di Sant’Erasmo con tavoli e punti per picnic.

Oltre alle passeggiate e al trekking nella montagna di Cesi si possono praticare molte altre attività: il parapendio (grazie alle attività del Gruppo Vele Cesi), l’arrampicata sportiva, la mountain bike.
Non trascurabile è la speleologia, Cesi è infatti uno dei maggiori siti carsici umbri.

4 – LE GROTTE

Il territorio di Cesi è ricco di grotte, tra le più conosciute c’è la grotta Eolia. L’ingresso è all’interno di Palazzo Stocchi-Spada. L’ingresso della grotta era già conosciuto dai romani. Venne esplorata ampliamente solo all’inizio del 1600, durante la costruzione di palazzo Spada. Il nome di Eolia (da Eolo il dio dei Venti) deriva dalla forte quantità d’aria che ne fuoriesce in tutti i mesi dell’anno. La stessa montagna dove sorge Cesi, infatti, in antichità era denominata monte Eolo. In centinaia di anni questa grotta è stata usata per molti scopi. Infatti, la temperatura della grotta è tutto l’anno di 13° circa, quindi l’ambiente è fresco d’estate e più caldo d’inverno. Nella seconda guerra mondiale fu usata come rifugio durante i bombardamenti aerei. Centinaia sono le firme e le scritte che compaiono sulle pareti. Alcune risalgono al 1700. Nella Grotta vive un piccolo coleottero di circa 5 mm. È il Duvalius Virginiae, scoperto da un équipe scientifica nel 1986.
Nella grotta a Natale viene realizzato un suggestivo presepe. La grotta Eolia è l’unica aperta al pubblico. La visita alle altre grotte e agli altri cunicoli richiede esperienza e attrezzature speleologiche.

Lo studio delle grotte di Cesi è curato dal Gruppo Speleologico Terre Arnolfe Cesi che da più di trent’anni opera sul territorio. Nella loro sede è presente un piccolo museo dove si possono visitare i reperti provenienti dalle grotte di Cesi (fossili, stalattiti, stalagmiti, e minerali).

5 – LA BUONA TAVOLA

L’Umbria, come tutte le regioni italiane è ricca di piatti tipici e di bontà locali. Le più antiche ricette cesane sono di origine medievale, ma i prodotti più famosi della cucina di Cesi sono il prosciutto e il tartufo. Quest’ultimo ora così pregiato era un tempo il cibo dei contadini e della classi più povere. Erano i maiali a trovarlo e i contadini erano soliti cuocerlo sotto la brace o avvolto nella pancetta.

Altro prodotto eccellente del territorio di Cesi è l’olio. Fino al secolo scorso erano una decina i frantoi oleari che sorgevano nella zona. Questo prodotto era noto fin dall’antichità. Le pendici del monte su cui sorge Cesi sono ricche di piante d’olivo. La qualità più diffusa è quella dell’olivo “muraiolo”. Il territorio è ricco di viti e vigneti, e il vino cesano è rinomato nella zona per la sua varietà.

La fauna della montagna di Cesi è molto varia. Nei mesi invernali la caccia al cinghiale, consente di alimentare le tavole cesane con questo prodotto che si sposa bene con i primi piatti come le pappardelle al sugo o in bianco e lo spezzatino alle spezie come secondo piatto.

I festeggiamenti in onore del patrono di Sant’Onofrio si svolgono nel mese di Giugno. In questa occasione viene allestita la “Sagra del prosciutto e del tartufo” organizzata dalla Pro Loco Cesi. Con questa manifestazione la Pro Loco vuole valorizzare questi due prodotti della tradizione locale. In effetti con questi prodotti si preparano alcuni piatti tipici come le ciriole, le frittate, i crostini, i fagioli, le scamorze la pizza sotto il fuoco e lo scottadito d’agnello. Tutte queste pietanze possono essere gustate all’interno della taverna del Grottino Cesano.

L’evento gastronomico principale dell’estate ternana è il Serpentone. L’evento ha luogo a Cesi l’ultimo sabato di giugno. Il Serpentone ( Marchio Registrato ) nato nel 1990, è una cena itinerante per le vie del centro storico. Tra le vie del borgo il turista può trovare varie postazioni culinarie.